martedì 8 maggio 2012


MERCATO DEL LAVORO


Il concetto di mercato del lavoro è utilizzato di norma per indicare l'insieme dei meccanismi che regolano l'incontro tra i posti di lavoro vacanti e le persone in cerca di occupazione e che sottostanno alla formazione dei salari pagati dalle imprese ai lavoratori.

Il mercato del lavoro può essere considerato sia da un punto di vista economico che da un punto di vista sociologico.
Il primo approccio si basa prevalentemente sull'analisi del meccanismo di mercato di domanda/offerta che regola lo scambio di lavoro in maniera sostanzialmente analogo a qualsiasi altra merce; l'approccio sociologico, invece, si focalizza sui meccanismi istituzionali che regolano lo scambio di lavoro in contesti storico-geografici specifici.

Fattori che incidono sulla domanda e sull'offerta:

È possibile analizzare quali sono i fattori sociali e culturali che provocano un discostamento della domanda e dell'offerta di lavoro dalle teorie economiche pure:
In particolare l'
offerta di lavoro è condizionata:
Dalle aspirazioni professionali dei lavoratori. Esse a loro volta sono condizionate dai livelli di istruzione e dalla cultura del lavoro.
  • Dalla capacità dei lavoratori di mobilitare relazioni (forti e deboli) e risorse sociali.
  • Dal ruolo della famiglia; in particolare le differenze di genere nel processo di formazione dell'offerta sono fondamentali.
  • Dai vincoli dovuti alle responsabilità extra-lavorative (in termini di orari, mobilità, etc).
Allo stesso modo la domanda di lavoro è condizionata:
  • Dal tipo di posizionamento competitivo delle imprese.
  • Dalle strategie di reclutamento e gestione del personale scelte dalle imprese.
  • Dalle rappresentazioni condivise in ordine al ruolo di specifiche categorie di lavoratori (per es. la segregazione di genere e la discriminazione raziale).

Mercato interno e mercato esterno:

Per una migliore definizione è utile classificare il mercato del lavoro in:
  • Mercato esterno: è il vero e proprio mercato del lavoro sul quale si offrono, in concorrenza tra loro, persone non ancora occupate o in cerca di un posto migliore.
  • Mercato interno: definisce le procedure all'interno di un'organizzazione per spostare gli occupati da un posto a un altro, e per stabilire dei percorsi di carriera.
Le imprese, nelle proprie strategie di gestione del personale, fanno alternativamente ricorso all'uno o all'altro mercato:
  • acquistando sul mercato le risorse umane di cui hanno bisogno, eventualmente offrendo un salario più alto rispetto a quello dei concorrenti
  • coltivando la professionalità dei propri dipendenti, investendo nella loro formazione e garantendosi in questo modo la disponibilità delle risorse umane di cui prevedono di avere bisogno.


Sviluppo mercato del lavoro in Italia:


In linea con il rallentamento dell’attività produttiva, registrato dalla fine
della primavera 2011, anche il mercato del lavoro ha cominciato a segnalare
una tendenza al ridimensionamento. Inizialmente, nel terzo trimestre, si è
registrata una riduzione del monte ore lavorate per dipendente, che si è poi
tradotta in una contrazione degli occupati. Stando agli ultimi dati dell’indagine
continuativa sulle forze di lavoro ad ottobre e novembre si è registrato un calo,
rispetto a settembre, di 42mila unità
Tra aprile del 2008 ed agosto del 2010 si erano infatti persi 765mila posti
di lavoro. A settembre del 2011 ne erano stati recuperati solo 141mila.
Nello stesso tempo si è registrato un considerevole aumento del numero di
persone in cerca di occupazione. All’inizio del 2007 i disoccupati ammontavano
a 1 milione e 442mila unità, saliti ad oltre 2 milioni e 200mila nei primi mesi del
2010.
Il miglioramento che si era registrato nei mesi successivi è stato molto
contenuto e legato, in alcuni casi, a fenomeni di scoraggiamento. Negli ultimi
mesi il numero di persone in cerca di occupazione è tornato a salire arrivando a
novembre 2011 a 2 milioni e 142mila persone. Queste dinamiche si sono
tradotte in un aumento del tasso di disoccupazione tornato a novembre del2011 all’8,6%.
In questa situazione, particolarmente penalizzate sono state le fasce più
giovani del mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è infatti arrivato a superare il 30%, oltre 10 punti in più rispetto ai mesiiniziali del 2007.
Dal punto di vista del territorio il deterioramento delle condizioni del
mercato del lavoro rischia di aggravare non solo la già critica situazione delMezzogiorno, area in cui il numero di occupati è rimasto sostanzialmente stabile
nei primi tre trimestri del 2011, ma di frenare la tendenza al recupero dei livelli
occupazionali anche nel Centro-nord, area in cui il numero di persone impiegate
nel processo produttivo rimane ancora su livelli nettamente inferiori a quelli
raggiunti nel primo trimestre del 2008 .
Le dinamiche registrate nei primi nove mesi del 2011 sul versante
dell’occupazione e della disoccupazione hanno determinato una sostanziale
invarianza nei sensibili divari territoriali esistenti in termini di tasso di
disoccupazione. Nel Mezzogiorno il rapporto tra persone in cerca di
occupazione e forze di lavoro continua a rimanere attestato su valori superiori al 13% a fronte del 6,1% del Centro-nord.

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