MERCATO
DEL LAVORO
Il
concetto di mercato del lavoro
è utilizzato di norma per indicare l'insieme dei meccanismi che
regolano l'incontro tra i posti di lavoro vacanti e le persone in
cerca di occupazione e che sottostanno alla formazione dei salari
pagati dalle imprese ai lavoratori.
Il
mercato del lavoro può essere considerato sia da un punto di vista
economico che da un punto di vista sociologico.
Il
primo approccio si basa prevalentemente sull'analisi del meccanismo
di mercato di domanda/offerta che regola lo scambio di lavoro in
maniera sostanzialmente analogo a qualsiasi altra merce; l'approccio
sociologico, invece, si focalizza sui meccanismi istituzionali che
regolano lo scambio di lavoro in contesti storico-geografici
specifici.
Fattori che incidono sulla domanda e sull'offerta:
È
possibile analizzare quali sono i fattori sociali e culturali che
provocano un discostamento della domanda e dell'offerta di lavoro
dalle teorie economiche pure:
In particolare l'offerta di lavoro è condizionata:
In particolare l'offerta di lavoro è condizionata:
Dalle
aspirazioni professionali dei lavoratori. Esse a loro volta sono
condizionate dai livelli di istruzione e dalla cultura del lavoro.
- Dalla capacità dei lavoratori di mobilitare relazioni (forti e deboli) e risorse sociali.
- Dal ruolo della famiglia; in particolare le differenze di genere nel processo di formazione dell'offerta sono fondamentali.
- Dai vincoli dovuti alle responsabilità extra-lavorative (in termini di orari, mobilità, etc).
Allo stesso
modo la domanda di lavoro è
condizionata:
- Dal tipo di posizionamento competitivo delle imprese.
- Dalle strategie di reclutamento e gestione del personale scelte dalle imprese.
- Dalle rappresentazioni condivise in ordine al ruolo di specifiche categorie di lavoratori (per es. la segregazione di genere e la discriminazione raziale).
Mercato interno e mercato esterno:
Per
una migliore definizione è utile classificare il mercato del lavoro
in:
- Mercato esterno: è il vero e proprio mercato del lavoro sul quale si offrono, in concorrenza tra loro, persone non ancora occupate o in cerca di un posto migliore.
- Mercato interno: definisce le procedure all'interno di un'organizzazione per spostare gli occupati da un posto a un altro, e per stabilire dei percorsi di carriera.
Le imprese,
nelle proprie strategie di gestione del personale, fanno
alternativamente ricorso all'uno o all'altro mercato:
- acquistando sul mercato le risorse umane di cui hanno bisogno, eventualmente offrendo un salario più alto rispetto a quello dei concorrenti
- coltivando la professionalità dei propri dipendenti, investendo nella loro formazione e garantendosi in questo modo la disponibilità delle risorse umane di cui prevedono di avere bisogno.
Sviluppo
mercato del lavoro in Italia:
In
linea con il rallentamento dell’attività produttiva, registrato
dalla fine
della
primavera 2011, anche il mercato del lavoro ha cominciato a segnalare
una
tendenza al ridimensionamento. Inizialmente, nel terzo trimestre, si
è
registrata
una riduzione del monte ore lavorate per dipendente, che si è poi
tradotta
in una contrazione degli occupati. Stando agli ultimi dati
dell’indagine
continuativa
sulle forze di lavoro ad ottobre e novembre si è registrato un calo,
rispetto
a settembre, di 42mila unità
Tra
aprile del 2008 ed agosto del 2010 si erano infatti persi 765mila
posti
di
lavoro. A settembre del 2011 ne erano stati recuperati solo 141mila.
Nello
stesso tempo si è registrato un considerevole aumento del numero di
persone
in cerca di occupazione. All’inizio del 2007 i disoccupati
ammontavano
a
1 milione e 442mila unità, saliti ad oltre 2 milioni e 200mila nei
primi mesi del
2010.
Il
miglioramento che si era registrato nei mesi successivi è stato
molto
contenuto
e legato, in alcuni casi, a fenomeni di scoraggiamento. Negli ultimi
mesi
il numero di persone in cerca di occupazione è tornato a salire
arrivando a
novembre
2011 a 2 milioni e 142mila persone. Queste dinamiche si sono
tradotte
in un aumento del tasso di disoccupazione tornato a novembre del2011
all’8,6%.
In
questa situazione, particolarmente penalizzate sono state le fasce
più
giovani
del mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione dei giovani tra i
15 e i 24
anni è infatti arrivato a superare il 30%, oltre 10 punti in più
rispetto ai mesiiniziali del 2007.
Dal
punto di vista del territorio il deterioramento delle condizioni del
mercato
del lavoro rischia di aggravare non solo la già critica situazione
delMezzogiorno, area in cui il numero di occupati è rimasto
sostanzialmente stabile
nei
primi tre trimestri del 2011, ma di frenare la tendenza al recupero
dei livelli
occupazionali
anche nel Centro-nord, area in cui il numero di persone impiegate
nel
processo produttivo rimane ancora su livelli nettamente inferiori a
quelli
raggiunti
nel primo trimestre del 2008 .
Le
dinamiche registrate nei primi nove mesi del 2011 sul versante
dell’occupazione
e della disoccupazione hanno determinato una sostanziale
invarianza
nei sensibili divari territoriali esistenti in termini di tasso di
disoccupazione.
Nel Mezzogiorno il rapporto tra persone in cerca di
occupazione
e forze di lavoro continua a rimanere attestato su valori superiori
al 13% a fronte del 6,1% del Centro-nord.
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