PACEMAKER:
Per pacemaker, termine inglese che significa "segnapassi", si intende un apparecchio capace di stimolare elettricamente la contrazione del cuore quando questa non viene assicurata in maniera normale dal tessuto di conduzione cardiaca.
Lo stimolatore cardiaco è un generatore di impulsi elettrici autonomi o triggerati (cioè stimolati da una causa naturale). Questi devono indurre eccitazione negli atrii o nei ventricoli causandone la contrazione, consentendo al cuore di svolgere il suo normale lavoro di pompa. Gli impulsi vengono applicati tramite un elettrocatetere introdotto attraverso l'arteria succlavia destra o la vena brachiocefalica sinistra e condotto nelle cavità cardiache.
I circuiti, la batteria e gli altri componenti interni dello stimolatore sono racchiusi in una cassa ermetica realizzata in titanio. Il dispositivo viene impiantato, per via chirurgica, sotto cute fino a quando, esaurita la batteria interna, deve venire espiantato e sostituito con uno nuovo.
Le dimensioni fisiche dello stimolatore cardiaco sono molto contenute: peso circa 21 gr., 7x6x1 cm. Funziona alimentato da particolari batterie, solitamente Litio-Iodio, con un'autonomia di circa 7/8 anni.
BYPASS:
Il Bypass aorto-coronarico è l'intervento cardiochirurgico a maggior frequenza di esecuzione. I primi interventi di questo tipo vennero effettuati nel 1969 e da allora la tecnica è molto progredita. Il bypass permette di superare un condotto vasclare ostruito parzialmente o totalmente.
Il bypass aorto-coronarico può essere effettuato attraverso due metodologie:
- Intervento tradizionale
- Intervento a cuore pulsante
- MIDCABS
- Anestesia epidurale
Per il bypass vengono utilizzate:
- La safena
- Arteria toracica interna
- Arteria radiale
- Tecniche recenti
Il soffio cardiaco è un disturbo del cuore, che genera un rumore o soffio di durata, frequenza o intensità diversa da quelle fisiologiche, generate dal normale aprirsi e chiudersi delle valvole cardiache, di cui la più colpita da questo effetto è quella mitrale.
I soffi possono essere catalogati in:
- Sistolici, ovvero sono apprezzabili durante la sistole ventricolare. Le cause più frequenti sono insufficienza delle valvole atrioventricolari (mitrale e tricuspide) o stenosi delle valvole semilunari (aortiche o polmonari)
- Diastolici, ovvero sono apprezzabili durante la diastole ventricolare. le cause più frequenti sono stenosi delle valvole atrioventricolari oppure insufficienza delle valvole semilunari
- Continui, ovvero sono apprezzabili durante tutto il ciclo cardiaco. Le cause più frequenti sono le cardiopatie congenite, come la pervietà del dotto di Botallo
COLLASSO O SHOCK:
Lo shock è una sindrome causata da una ridotta perfusione a livello sistemico con conseguente sbilanciamento fra la disponibilità di ossigeno e la sua domanda metabolica a livello tissutale che, se non trattata, ha evoluzione rapida e ingravescente fino alla morte del paziente.
Tipi di shock e cause
Diminuzione della gittata cardiaca
- Shock cardiogeno
- miopatico (infarto miocardico, cardiomiopatia dilatativa)
- meccanico (insufficienza mitralica grave, difetti del setto interventricolare, stenosi aortica, cardiomiopatia ipertrofica)
- aritmico
- Shock da ostruzione circolatoria
- tamponamento pericardico
- embolia polmonare massiva
- mixoma atriale, trombo a palla
- pneumotorace iperteso
- Shock ipovolemico
- postemorragico
- da disidratazione
- secondario a ustioni
- Shock settico
- Shock anafilattico
- Shock neurogeno
Nel linguaggio comune, il termine infarto si riferisce alla necrosi - quindi alla morte - del tessuto muscolare cardiaco; per questo motivo è più corretto parlare di infarto miocardico. Le ragioni per cui una regione più o meno estesa del cuore va incontro a necrosi sono diverse e tutte riconducibili all'insufficiente apporto di ossigeno.
- evoluzione:
- Stadio della necrosi: dura 48h, le più pericolose.
Compaiono problemi del ritmo in un gran numero di pazienti, legato alla riperfusione del vaso occluso, ma in genere ben controllabili e attesi. Per contro, una fibrillazione ventricolare intercorrente da 1 a 4 settimane dopo l'infarto peggiora la prognosi.
L'Insufficienza cardiaca può essere presente fin in 1/3 dei pazienti. - Stadio della cicatrizzazione (30-50 giorni):
aneurisma ventricolare I25.3 nel 20%
tromboembolia
pericardite post infarto, sindrome di Dressler I24.1 da 1 a 6 settimane dopo l'infarto
aritmie. - Stadio della riabilitazione
mobilizzazione precoce
educazione igienico-dietetica
diminuzione dell'ansia. - Stadio della prevenzione delle recidive
abolizione del fumo
ottimizzazione terapia diabetica
miglioramento pressione arteriosa
miglioramento profilo lipidico
la dieta mediterranea diminuisce la mortalità del 50% secondo quanto rilevato dallo studio LYON dell'AHA.
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